Tutto ebbe inizio
Ieri sera era tardissimo, ero molto stanca dopo una maratona di grey's anatomy che decretava con il termine della serie, l'inizio dei miei lunedì sera liberi. Mi sono avvicinata al computer, skype e facebook lampeggiavano, bip, bop, in effetti non mi ero messa non disponibile e molti spesso credendo che io non risponda volontariamente, mi chiamano. Ci sei? Yuhuhu! Alee!
Chiudendo le finestrelle che ormai avevano il tondino grigio di chi ha abbandonato la speranza, sono stata beccata in flagrante da E.
Aveva sfornato una pizza da poco e con le dita sporche di farina mi ha scritto tante piccole cose, tra le quali molte incomprensibili (sbocconcellando una pizza può succedere), ma altre si portavano dietro piccole immagini che si materializzavano avanti ai miei occhi.
Ho visto piazze di libri che volano, mani infarinate che accarezzano teste di bambini, treni che passano, campanelle che suonano, donne che posano nude ma senza mostrare nudità.
Ho visto il mondo piccolo, tante persone che pensano, tante idee che fluttuano da una testa all'altra in una polaroid, tante ali che potrebbero volare e che spingono sulla schiena.
Dopo i saluti, ho chiuso tutto e nel silenzio della sera diventata già notte, ho pensato a tutte le parole dette, a quello che le parole ti fanno immaginare e alle immagini che si portano dietro le parole per essere raccontate. Ho sentito farsi strada in me una storia. L'ho sentita in me mentre nasceva e si formava, semplice, completa. Una storia sempre stata là e mai ascoltata. Eccola, la storia che cercavo.
"Tutto ebbe inizio...
Chiudendo le finestrelle che ormai avevano il tondino grigio di chi ha abbandonato la speranza, sono stata beccata in flagrante da E.
Aveva sfornato una pizza da poco e con le dita sporche di farina mi ha scritto tante piccole cose, tra le quali molte incomprensibili (sbocconcellando una pizza può succedere), ma altre si portavano dietro piccole immagini che si materializzavano avanti ai miei occhi.
Ho visto piazze di libri che volano, mani infarinate che accarezzano teste di bambini, treni che passano, campanelle che suonano, donne che posano nude ma senza mostrare nudità.
Ho visto il mondo piccolo, tante persone che pensano, tante idee che fluttuano da una testa all'altra in una polaroid, tante ali che potrebbero volare e che spingono sulla schiena.
Dopo i saluti, ho chiuso tutto e nel silenzio della sera diventata già notte, ho pensato a tutte le parole dette, a quello che le parole ti fanno immaginare e alle immagini che si portano dietro le parole per essere raccontate. Ho sentito farsi strada in me una storia. L'ho sentita in me mentre nasceva e si formava, semplice, completa. Una storia sempre stata là e mai ascoltata. Eccola, la storia che cercavo.
"Tutto ebbe inizio...
la sera non è mai notte ma danza propiziatrice dei nostri sogni...un beso!
RispondiEliminaLa E è il simbolo di Apollo, e si trova all'entrata opposta del tempio di Apollo a Delfi, da una parte vi è la scritta "Conosci te stesso" dall'altra la epsilon, la "E". Apollo dio del sole e della medicina, della Pace e della concordia.
RispondiEliminaI fluttuare delle immagini portano storie di vite che legano il ceore e la ragione. La musica di sottofondo è sempre meravigliosa.