notti libere e porte chiuse
Ci saranno notti libere
che chiuderanno
le mie irrequietezze
con un bacio.
Ci saranno le tue braccia
a girare
la chiave.
Giorni fa ho pensato di aver perso molte parole, perse chissàdove, tra tempo non mio e baci e confronti e carezze e progetti e rimpianti e amarezze. Ora so che non eran perse, ma come rintanate, in fondo. Sussurravano se stesse, a volte, ma il sussurro aveva l'inerzia d'arrivare fino alla gola, non più su, tantomeno discendere dalle spalle e fluire dai polsi alle mani fino alle dita, per scivolare fuori in parole scritte.
Sono ingombrante. Con i miei pieni e i miei spazi. Con i miei umori sfuggenti e i miei geiser d'astrazione, con il mio casino e i miei bisogni. Ingombrante. E pesto piedi muovendomi maldestra. Chi rimane mi amava, chi s'incazza o se ne va, invece no.
Anni passati a trattenere chi voleva allontanarsi, io cieca e sciocca. Per non perdere chi amavo ho smussato molti spigoli, ho occultato prove del mio essere, finto interessi che non avevo fino a convincermene, sminuito piaceri che provavo a discapito di altri.
Quanto lavoro inutile.
Quanto lavoro utile.
A capire poi che il valore è solo quello che si è. E che il regalo più bello è non occultare nulla, crepe e risate scomposte, malumori e desideri di fuga. Azzardare una verità, che scompiglia gli sguardi, aizza le paure, ma dietro le quinte non ha altro, se non se stessa. Battaglie aspre di conoscenza. Unico senso di un incontro.
Poi lungo la via accade che l'essere sinceri costa fatica, stride nel viver quieto, e sono tentata dal tempo in cui per compiacere cancellavo un numero di telefono, non andavo più in tutti i posti dove volevo andare, o semplicemente non lo dicevo sempre,
Ecco, io voglio essere allenata e sopportare questa fatica. Affrontare me stessa e presentarmi così, con tutte le distese di spazi aperti che bramo, le nostalgie e le paure.
Se mi si vuol bene è per questo, se si vuol chiudere la porta, lo si faccia. Io sono questa qui, faccio del bene, e sorrido, faccio del male, chiedo scusa, dico le cose, voglio intorno chi non voglio perdere, voglio avere tutto quello che posso. Non c'è tempo nella vita per non essere chi si è, con tutti i pieni e tutti gli spazi.
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che chiuderanno
le mie irrequietezze
con un bacio.
Ci saranno le tue braccia
a girare
la chiave.
Giorni fa ho pensato di aver perso molte parole, perse chissàdove, tra tempo non mio e baci e confronti e carezze e progetti e rimpianti e amarezze. Ora so che non eran perse, ma come rintanate, in fondo. Sussurravano se stesse, a volte, ma il sussurro aveva l'inerzia d'arrivare fino alla gola, non più su, tantomeno discendere dalle spalle e fluire dai polsi alle mani fino alle dita, per scivolare fuori in parole scritte.
Sono ingombrante. Con i miei pieni e i miei spazi. Con i miei umori sfuggenti e i miei geiser d'astrazione, con il mio casino e i miei bisogni. Ingombrante. E pesto piedi muovendomi maldestra. Chi rimane mi amava, chi s'incazza o se ne va, invece no.
Anni passati a trattenere chi voleva allontanarsi, io cieca e sciocca. Per non perdere chi amavo ho smussato molti spigoli, ho occultato prove del mio essere, finto interessi che non avevo fino a convincermene, sminuito piaceri che provavo a discapito di altri.
Quanto lavoro inutile.
Quanto lavoro utile.
A capire poi che il valore è solo quello che si è. E che il regalo più bello è non occultare nulla, crepe e risate scomposte, malumori e desideri di fuga. Azzardare una verità, che scompiglia gli sguardi, aizza le paure, ma dietro le quinte non ha altro, se non se stessa. Battaglie aspre di conoscenza. Unico senso di un incontro.
Poi lungo la via accade che l'essere sinceri costa fatica, stride nel viver quieto, e sono tentata dal tempo in cui per compiacere cancellavo un numero di telefono, non andavo più in tutti i posti dove volevo andare, o semplicemente non lo dicevo sempre,
Ecco, io voglio essere allenata e sopportare questa fatica. Affrontare me stessa e presentarmi così, con tutte le distese di spazi aperti che bramo, le nostalgie e le paure.
Se mi si vuol bene è per questo, se si vuol chiudere la porta, lo si faccia. Io sono questa qui, faccio del bene, e sorrido, faccio del male, chiedo scusa, dico le cose, voglio intorno chi non voglio perdere, voglio avere tutto quello che posso. Non c'è tempo nella vita per non essere chi si è, con tutti i pieni e tutti gli spazi.
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