"La vita è un mistero magnifico". Ritrovare Alberto Casiraghy.
Alberto Casiraghy gioca e danza con i momenti della vita. |
Prendete una casetta a Osnago, nella provincia campagnola di Milano. Metteteci dentro migliaia di oggetti e pensieri appuntati sui mobili, una vita di aforismi, un asinello di pietra. Nel giardinetto poi fate pio pio e scoverete un paio di galline razzolanti in mezzo a figurini di plastica e terracotta e fil di ferro di personaggi di ogni tipo. Guardatevi in giro e scoprite una macchina tipografica, proprio in cucina. Chi ci abita, in quei versi di materia? La gentilezza fatta uomo, Alberto Casiraghy.
Classe’52, a trent’anni inizia la sua epopea di Pulcinoelefante, con una piccola ma grande casa editrice, sotto il cui nome da allora stampa, a mano, nella sua cucina, migliaia di edizioni numerate, in formato piccolo su carta pregiata. In ogni libretto Alberto compone a mano testi brevi di autori più o meno noti, spesso di fronte a loro tra una chiacchera e l’altra, e l'arricchisce con un'incisione o una piccola opera originale d'autore. Ogni edizione, stampata rumorosamente in sole 30 copie, può essere considerata un’opera d'arte. Carta pregiata, filo colorato, una pazienza gioiosa, una foto in seconda e sul retro-copertina, un acquarello, un'incisione o un collage, parole inedite in prima pagina, una dedica, una brevissima poesia, un aforisma o un pensiero, sono questi gli elementi che compongono un "pulcinoelefante”.
Le attività di Alberto sono celebrate da molti anni in numerose interviste e redazionali, io mi limito a festeggiare la persona, conosciuta qualche anno fa, proprio nella sua dimora.
Entrare a trovare Alberto è intraprendere un piccolo viaggio. La sua casa è punteggiata da numerose frequentazioni, che lui cura e rilega, come i suoi piccoli libri, rigorosamente uno per uno, con una delicatezza e una poesia che rimangono impressi a lungo. Ospiti famosi e semplici nuovi amici, che Alberto accoglie nella sua stanza dei balocchi, la sua casa/vita di Osnago. E se si ha la fortuna di passarci delle ore, come è successo a me, ci si accorge della sua delicata e spiccata personalità, del sottile equilibrio tra ironia e cultura, tra sogno e ricerca dell’essenzialità.
Tre anni fa è venuto a Trieste, alla Stazione Rogers avevamo organizzato un’esposizione dei suoi preziosi libercoli, in quell’occasione ha respirato un po’ di questa ventosa città, e mentre, seduti ad un tavolino da bar, cuciva (con mio grande orgoglio) alcune copie di una edizione Pulcinoelefante firmata da me, mi sono resa conto che non era la casa, il luogo un po’ magico dove nascevano i suoi fiori di parole delicati d’ironia. Ma era lui stesso, lo spazio impalpabile in cui nascevano quelle piccole gioie di carta e inchiostro.
Oggi ci siamo sentiti per un saluto, per proporci di rivederci, e gli ho chiesto della sua casa delle meraviglie e di come va la ricerca di aforismi per incorniciare le "cose della vita."
Alberto: “La mia casa è sempre più piena anche se ormai cerco sempre più l’essenza…”
Alessandra: “Ma se la tua casa, come mi dici, è sempre più piena di tutto, e tu però ora più che mai ricerchi l’essenziale… vivi quasi un paradosso, o forse cerchi di vivere in un’aforisma?”
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