SUA CUIQUE PERSONA ( a ciascuno al sua maschera) [L'autoritratto come maschera e specchio]

Da sinistra: quadro di Filippo Manfroni, scultura di
Alessandra Spigai, quadro in fondo di David Dalla Venezia.
Sulla parete a destra, Luca Coser e Damir Stojnic
Che cos’è l’autoritratto per un artista, se non la forma più alta di sintesi tra il proprio sguardo e l’immagine di sé che si vuole presentare al pubblico? E qual è l’immagine che l’artista vuole o necessita di esporre di sè? Come l’artista legge e imita se stesso? Quale sguardo volge al mondo e con quale sguardo si percepisce e si autorappresenta?

SUA CUIQUE PERSONA è un'esibizione collettiva internazionale, che ho curato con passione, che abbiamo presentato alla città di Trieste attraverso ArTS_associazione per la promozione e il confronto delle arti contemporanee il 17 febbraio 2018, al Palazzo Costanzi.

In questa insolita mostra a tema autoritratto abbiamo invitato a raccontarsi, è proprio il caso di dirlo, ben ventun artisti ( più io stessa ) di provenienza internazionale: Pablo Avendaño Chávarri (Spagna), Barbara Bonflio (Italia), Michele Bubacco (Austria), casaluce/geiger (Italia/Austria), Roberto Del Frate (Italia), Davide Castronovo (Italia), Luca Coser (Italia), David Dalla Venezia (Italia), Cristina Fiorenza (Italia/Austria), Moira Franco (Italia), Anna Frida Madia (Italia/Francia), Manuel Larrea Graham (Messico), Ettore Greco (Italia), Filippo Manfroni (Italia), Delphi Morpurgo (Italia), Matisa Kazerooni (Iran), Rafal Pacześniak (Polonia), Errika Pontevichi (Italia), Banafsheh Rahmani (Iran, Austria, Italia), Alessandra Spigai (Italia), Alan Stefanato (Italia), Damir Stojnic (Croazia).


La creazione di un altro sè. Quando l’essere umano-artista decide volontariamente di creare un altro da sè. A volte titolando l’opera nei modi più lontani e disparati, a volte invece dichiarando direttamente l’intenzione di rappresentare sè stesso. Ma quel se stesso che dichiara di far nascere, quanto si avvicina alla realtà? Quanto invece non sia l’artista a prendersi gioco del mondo (ciò che non è sè) e voler far credere una certa immagine della propria auto rappresentazione? O ancora, quanto suo malgrado si pone inconsapevolmente nudo, con i propri tentativi di camufflage, agli occhi di quel mondo? Noi vogliamo indagare, scoprire, giocare con questa sfida e con questi artisti, cercati, incontrati, invitati, assecondando uno spontaneo gesto di ricerca che (lo sappiamo) non è mai casuale. È anche la loro diversa provenienza ad aggiungere “difficoltà” al gioco, la loro differente base culturale ad aggiungere “livelli”. Sta a noi iniziare il percorso che, sebbene attraversi una parte di mondo e sia interprete del medesimo tema, ci prende per mano in quanto esseri umani e ci inoltra nel cosmo della ricerca dell’identità.
Autoritratto (in fieri) di David Dalla Venezia

La suggestione tematica dell’esposizione nasce dall’esigenza di mettere a fuoco attraverso la tematica dell’autoritratto, le motivazioni profonde, a tratti misteriose, le volontà e specificità di autoriconoscibilità dell’artista, che nella scelta della rappresentazione di sè, presenta al mondo un’immagine ben precisa, una cristallizzazione anche temporale della propria identità. Identità raggiunta alla fine di una discesa intimistica con la conseguente preferenza e selezione di un’immagine da mostrare, dietro alla quale porsi e di fronte alla quale rispecchiarsi nuovamente.

Il titolo della mostra nasce dalla citazione dell’opera cinquecentesca ad olio, attribuita al Ghirlandaio, custodita agli Uffizi di Firenze. Era comune dall’inizio del 500 proteggere i ritratti con lastre di legno sottili e scorrevoli, dette “coperte”. L’opera citata nel titolo della mostra, e citata pittoricamente nell'opera di David Dalla Venezia ( a fianco ) presenta un soggetto evocativo, una maschera simbolica, che copre l’immagine dipinta e l’iscrizione “SVA CVIQVE PERSONA.”



Da sin. Barbara Bonfilio, Roberto Del Frate,
in fondo Rafal Paczeniak
Questa mostra è il terzo appuntamento di ArTS, associazione per il confronto delle arti contemporanee, che con questo evento vuole sottolineare la propria visione di confronto, contrasto e libertà di condivisione, sfidando, con il tema figurativo classico dell’autoritratto, ventidue artisti profondamente differenti, come provenienza, età, impronta stilista, prevenienza geografica. Un ventaglio di rappresentazioni del sè che ha l’intento di confrontare le singole autorappresentazioni con quelle degli altri, e insieme a loro diventare spettatori e attori dell’essere. Si genera così un coro di altri esseri, ognuno con la propria individualità e responsabilità di rappresentazione. La visione dell’autoritratto posta come invito al gioco, è infatti, contemporanemente, impostura e verità profonda del nostro essere, travestimento e nudità, maschera e specchio.



A cura di Alessandra Spigai
Collaborazione critica di Matteo Gardonio
Allestimento e catalogo: Peter Iancovich
Testi in catalogo di Matteo Gardonio e Monica Mazzolini

Comitato artistico dell’evento: 
David Dalla Venezia
Banafsheh Rahmani
Sveva Nistri
Beatrice Desianto
Giorgia Fumarola

La mostra è visitabile tutti i giorni dal 18 febbraio al 11 marzo 
Orari: dalle 10 alle 13, e dalle 17 alle 20

ArTS - cultural association for promotion and comparison of contemporary arts 
www.bearts.eu
segreteria@bearts.eu




Centrale: Banafsheh Rahmani, casaluce/geiger

piccolo quadro: Delphi Morpurgo, a destra Pablo Avendano Chavarri


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