Le ho mai raccontato del vento del Nord? repetita iuvant
Le ho mai raccontato del vento del Nord? Daniel Glattauer Feltrinelli |
Ovviamente pensando alla Bora.
Avevo anche letto una recensione, ero ormai dentro al meccanismo di curiosità. Come da didascalia e da immagine a lato, sto parlando di "Le ho mai raccontato del vento del Nord? " Daniel Glattauer per Feltrinelli.
Non dirò nulla di più di quello che già è stato detto di questo breve romanzo epistolare. Leo e Emmi. Si conoscono per caso via mail, si travolgono, senza entrare nelle rispettive vite, fino a entrarne totalmente. Del resto, entrare nella vita di un altro significa forse entrarne fisicamente e in modo tattile? non credo proprio, visto che in me convivono persone che non incontro mai, fisicamente, e con le quali ho un'intimità unica.
Dunque, rapporto epistolare targato 2010. Chi non si è identificato in parte? chi non ha pensato leggendo, anche io potrei pubblicare quella storia segreta che ho, racchiusa dietro a qualche password?
In realtà non so quanti lo hanno fatto, ma io di sicuro si. E pensandolo ho scoperto che di storie epistolari (pure o ibride di realtà fisica) ne ho almeno da riempire una mano. Ma belle lunghe e con tanto di inizio e fine.
Eppure ho da poco superato la quarantina. Considerato che fino ai ventanni non scrivevo mail, la cosa mi fa riflettere: significa che non vivo le cose nella realtà? significa che scrivo moltissimo? significa che sono un'idealista ingenua sognatrice? o un'insoddisfatta?
Credo la risposta sia una somma di tutte le domande (come spesso è).
L'ho riletto stanotte, fino alle 3 e 20, con tanto di tisana bollente e candele. Volevo vedere se rileggerlo mi avrebbe dato uno slancio, una rincorsa per "farmi fuori" il suo seguito, attesissimo La settima Onda ( sempre da Feltrinelli), che mi ha ricordato e consigliato un'amica.
Orbene ( orbene? :)) rileggerlo mi ha messo effettivamente un pò di ansia, in certi scambi quasi sincopati e deliranti di email di due parole, in cui Leo e Emmi analizzano anche le più piccole ipotesi e sfumature di un possibile incontro reale tra i protagonisti. Però ha sortito l'effetto desiderato.
Oggi cercherà di fare una siesta pomeridiana per reggere la veglia, e stasera affronto "La settimana onda". Se non mi porta via, domani vi so dire.
Non dirò nulla di più di quello che già è stato detto di questo breve romanzo epistolare. Leo e Emmi. Si conoscono per caso via mail, si travolgono, senza entrare nelle rispettive vite, fino a entrarne totalmente. Del resto, entrare nella vita di un altro significa forse entrarne fisicamente e in modo tattile? non credo proprio, visto che in me convivono persone che non incontro mai, fisicamente, e con le quali ho un'intimità unica.
Dunque, rapporto epistolare targato 2010. Chi non si è identificato in parte? chi non ha pensato leggendo, anche io potrei pubblicare quella storia segreta che ho, racchiusa dietro a qualche password?
In realtà non so quanti lo hanno fatto, ma io di sicuro si. E pensandolo ho scoperto che di storie epistolari (pure o ibride di realtà fisica) ne ho almeno da riempire una mano. Ma belle lunghe e con tanto di inizio e fine.
Eppure ho da poco superato la quarantina. Considerato che fino ai ventanni non scrivevo mail, la cosa mi fa riflettere: significa che non vivo le cose nella realtà? significa che scrivo moltissimo? significa che sono un'idealista ingenua sognatrice? o un'insoddisfatta?
Credo la risposta sia una somma di tutte le domande (come spesso è).
L'ho riletto stanotte, fino alle 3 e 20, con tanto di tisana bollente e candele. Volevo vedere se rileggerlo mi avrebbe dato uno slancio, una rincorsa per "farmi fuori" il suo seguito, attesissimo La settima Onda ( sempre da Feltrinelli), che mi ha ricordato e consigliato un'amica.
Orbene ( orbene? :)) rileggerlo mi ha messo effettivamente un pò di ansia, in certi scambi quasi sincopati e deliranti di email di due parole, in cui Leo e Emmi analizzano anche le più piccole ipotesi e sfumature di un possibile incontro reale tra i protagonisti. Però ha sortito l'effetto desiderato.
Oggi cercherà di fare una siesta pomeridiana per reggere la veglia, e stasera affronto "La settimana onda". Se non mi porta via, domani vi so dire.
domani, mia bella, sarai ancora qui !! la settima onda, purtroppo, non mantiene le promesse del vento del nord.....scritto bene...nello stesso stile...ma la storia continua nel piu' banale dei modi trasformando un' idea intelligente in un romanzo d'appendice degno di Moccia...! Mi saprai dire...! Una delusione.
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