ammissione di colpa: auguri alla Terra non all'Italia
Oggi, 17 marzo 2011, non scrivo dell'Italia, dei 150 anni dell'Unità, non scrivo delle manifestazioni commemorative, tantomeno dei leghisti e delle frecce tricolori, nè del discorso del presidente Napolitano, ne' della Repubblica così calpestata.
Non volevo scrivere niente, perchè mi sentivo un po'in colpa. Oggi i social network, le tivvù e i giornali pullulano di auguri, di bandiere, di messaggi patriottici. E io mi sentivo un po' in colpa. Di non sentire niente. O quasi.
Ma voglio superare i miei limiti e affronto questo pudore, esorcizzando questa sensazione di inadeguatezza che subìsco dall'esterno.
Ebbene sì, lo confesso, non provo quasi nulla a proposito di questo anniversario.
Non mi batte il cuore ascoltando l'inno di Mameli, non amo particolarmente la bandiera (nè quelle degli altri), non provo nel cuore quella fede che sbrilluccica in molti occhi.
Apprezzate la mia sincerità, almeno.
La parola patria non sortisce alcun effetto su di me, mi muove forse un lieve prurito. Sono punti di vista di chi "rinnega" per molti che leggeranno, ma abbiate pazienza e datemi atto del coraggio che ho a fare outing in una giornata così.
Non vorrei vedere divise, oggi, di nessuna patria o luogo o altro. Camice leggere e bianche o colorate, maniche tirate su, cappelli tenuti in mano e mossi nell'aria come per salutare. Questa immagine mi piacerebbe, e la vorrei ovunque, qui, oltre il confine, anche oltre a quello.
Mi sento un animale evoluto, un'anima dell'Universo, considero molti uomini molto sciocchi, molti uomini involuti e aggressivi, molti uomini buoni. Tutti stretti da una parte o dall'altra di un confine a fare cose uguali, simmetriche una dall'altra. O opposte.
Forse mi direbbero ( me l'hanno già detto) non hai visto la guerra, nessuno ti portava via la terra. No, non ho visto la guerra, o meglio non l'ho vista sotto casa mia, e sapete che c'è? sono orgogliosa di non provare sentimenti provenienti da una guerra.
Sono nata in Veneto, e non per questo sono leghista, sono nata in Italia e non per questo sono patriottica (nè nazionalista), sono nata in Europa e non per questo non ho visioni orientali, sono nata nel mondo e non per questo mi merito di comandarlo e di distruggerlo.
Auguri Terra!
Non volevo scrivere niente, perchè mi sentivo un po'in colpa. Oggi i social network, le tivvù e i giornali pullulano di auguri, di bandiere, di messaggi patriottici. E io mi sentivo un po' in colpa. Di non sentire niente. O quasi.
Ma voglio superare i miei limiti e affronto questo pudore, esorcizzando questa sensazione di inadeguatezza che subìsco dall'esterno.
Ebbene sì, lo confesso, non provo quasi nulla a proposito di questo anniversario.
Non mi batte il cuore ascoltando l'inno di Mameli, non amo particolarmente la bandiera (nè quelle degli altri), non provo nel cuore quella fede che sbrilluccica in molti occhi.
Apprezzate la mia sincerità, almeno.
La parola patria non sortisce alcun effetto su di me, mi muove forse un lieve prurito. Sono punti di vista di chi "rinnega" per molti che leggeranno, ma abbiate pazienza e datemi atto del coraggio che ho a fare outing in una giornata così.
Non vorrei vedere divise, oggi, di nessuna patria o luogo o altro. Camice leggere e bianche o colorate, maniche tirate su, cappelli tenuti in mano e mossi nell'aria come per salutare. Questa immagine mi piacerebbe, e la vorrei ovunque, qui, oltre il confine, anche oltre a quello.
Mi sento un animale evoluto, un'anima dell'Universo, considero molti uomini molto sciocchi, molti uomini involuti e aggressivi, molti uomini buoni. Tutti stretti da una parte o dall'altra di un confine a fare cose uguali, simmetriche una dall'altra. O opposte.
Forse mi direbbero ( me l'hanno già detto) non hai visto la guerra, nessuno ti portava via la terra. No, non ho visto la guerra, o meglio non l'ho vista sotto casa mia, e sapete che c'è? sono orgogliosa di non provare sentimenti provenienti da una guerra.
Sono nata in Veneto, e non per questo sono leghista, sono nata in Italia e non per questo sono patriottica (nè nazionalista), sono nata in Europa e non per questo non ho visioni orientali, sono nata nel mondo e non per questo mi merito di comandarlo e di distruggerlo.
Auguri Terra!
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