Grazie al vuoto (creare e amare)

Scultura di Alessandra Spigai
Volevo dire della creatività e dell'amore.
Volevo scrivere della spinta a creare, che è una forma di istintivo riempimento del vuoto.
C'è lo spazio vuoto davanti a me, di tempo, di significato, di colore, di essenza.
Provo attrazione verso quel vuoto, e mi spinge a creare qualcosa che non c'era, per riempirlo.

Senza quel vuoto, non è possibile riempire, non è possibile creare.
La stessa esistenza di quel vuoto, regala la possibilità di poterlo colmare, o almeno di percepire il desiderio di colmarlo.
Così davanti ad una tela vuota, il fascino del nulla attrae l'artista e lo risucchia verso il dipingere. Così davanti ad un nulla, io prendo a manate la creta e le dò una sostanza, uno spazio acquisito, una forma, in seguito.

Così, è l'assenza dell'amato che mi dà motivo di desiderare la sua presenza. Nella libertà dell'essere sola, la mia interezza percepisce i propri confini e si accorge dell'assenza. E' il semplice vuoto intorno che dà il motivo a volerlo riempire.


Questa poesia di Mark Strand, è una delle poesie che amo di più, visionaria ed estrema, delicatissima e vitale.



In un campo
io sono l'assenza
del campo.
E' sempre così,
dovunque io sia
sono ciò che manca.

Quando mi muovo
fendo l'aria
e sempre l'aria
refluisce a riempire
lo spazio in cui
si trovava il mio corpo.

Tutti abbiamo
un motivo per muoverci
io mi muovo
per preservare l'assenza.




Commenti

  1. La mancanza dell'amato, qualunque esso sia, è un dolore che si intreccia tra le carni, è un cuore ai lati di una palude, è attesa, "movimento statico", liquido...
    La mancanza dell'amato ... è finta libertà.

    Mikka

    Complimenti Carosella... per il profumo che riesci a trasmettere.

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