Degustatio non perfecta


Cercando di gustarmi Trieste d'estate, ho scoperto questa nuova iniziativa del REVOLTELLA ESTATE 2010: "Calici d'arte"
Profumi e sapori, conversazioni e degustazioni sulla terrazza del Revoltella
Senza prenotazione nè altre informazioni la mia amica ed io siamo entrate serenamente nel Museo Revoltella, dirigendoci alle scale per la terrazza. Intercettate da un gentile custode, abbiamo dato nomi e 10 euro cadauna.

La terrazza del Museo Revoltella d'estate è bella, si sa. Fornite all'ingresso del primo dei 3 calici, un Prosecco di Sancin, se ben ricordo, ci siamo accomodate ad ascoltare la presentazione di Stefano Cosma, presentato egregiamente dall'Ass. Greco e dalla Direttrice del Museo Masau Dan.
Bella location, interessanti le informazioni, buono il primo vino.
Peccato però per i tempi dei discorsi, per me troppo lunghi, soprattutto considerato che si stava seduti fermi e in silenzio, in un orario da leggere chiacchere da aperitivo. E che il vino si scaldava. E che solo allo scadere dei primi 3/4 d'ora è passato un vassoio con pezzetti di pane gocciati d'olio extravergine.
Buono, ma...
Peccato anche che il secondo vino, KK di Kante, lo abbiano servito nello stesso bicchiere, ormai aromatizzato e scaldato dalle note del precedente. Io confesso che il primo bicchiere l'ho abbandonato su un tavolino... ma il cameriere seppur gentile, non era preparato al cambio.
Cambiata postazione e avvicinate al tavolo dei bibanesi già con la testa che girava leggermente. Mentre il discorso in sottofondo era ormai passato, nella seconda ora, all'informazione sugli olii autoctoni, ho dovuto farmi largo per raggiungere uno stecco infilzato su un triangolino di formaggio offerto (infilzandone altri due, ahimè, lo confesso).
Formaggio leggero, non valorizzato forse (per la fame :)) purtroppo sguarnito del miele che cercavo.
Terzo vino, un interessante e originale Cotar, rosso, mosso, fresco, arrivato dal Terrano.
Quest'ultimo, per me, il più meritevole dei 3, peccato che anch'esso aggiunto nell'ormai profumatissimo calice che aveva ospitato i precedenti bianchi.

Io non sono un esperta di vini, lo dovevo premettere forse. Ma godo dei buoni sapori e mi interessa imparare. Per questo ci sono andata, per godere di buoni sapori e imparare. Credo sia questo anche il fine di chi organizza degustazioni del genere. Allora mi chiedo, perchè non educare per bene alla degustazione dalle semplici basiche regole del vino in bicchieri puliti? Perchè non offrire un pò più cibo d'accompagnamento, onde evitare tacchi ondeggianti sulla bellissima terrazza triestina e risatine lievemente scomposte? E l'acqua... con 30 gradi, forse dissetarsi con 3 calici di vino, per quanto buoni, è un po' poco accorto.

La prossima serata sarà il 5 agosto, si parlerà della nobile storia dei "Bianchi" del Carso. Ci saremo?

Commenti

  1. finalmente un blog interessante, complimenti...

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  2. grazie! finalmente mi metterò un pò a seguirlo, sei il benvenuto!

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