Homo Romanticus



Leggo:

L’ethos dell’uomo romantico consiste appunto in uno stato interiore di profondo dissidio, un continuo desiderio inappagato, una volontà di elevarsi dalla realtà per ricercare un’inafferrabile dimensione altra.
Secondo le parole di L. Mittner «inteso come fatto psicologico, il romantico non è il sentimento che si afferma al di sopra della ragione, o un sentimento di particolare immediatezza, intensità, o violenza, e non è neppure il cosiddetto sentimentale, cioè un sentimento malinconico-contemplativo».
Il romanticismo pone al centro di tutto la sensibilità. L’uomo romantico infatti è un uomo fortemente impressionabile, irritabile e reattivo: proprio da questo gli deriva l’amore per l’ambivalenza, per quel sentimento della precarietà, di irresolutezza, un senso di irrequietezza e di inquietudine interiore.
Sehnsucht è il termine tedesco che indica in maniera precisa quello struggimento tipico degli uomini romantici; non una nostalgia o un desiderio inappagato ma vero e proprio ardore e tormento per un desiderio che non potrà mai esaudirsi perché irraggiungibile: “desiderare il desiderare”.


Penso:

Ma allora, il principe azzurro altro non è che un nevrotico insicuro sfuggente instabile e collerico cicisbeo?

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