Favorisca

Patente e libretto. Si, certo, ahah, sono pronta. Il poliziotto che mi ha fermata è alto e biondo, non che questo migliori la sua posizione di bestia della strada, ma insomma mette in moto certi curcuiti neurocerebrali per cui mi dico, va bene, non c'è problema, chiedimi quello devi chiedermi e facciamola finita, tanto lo vedi che sono una fighetta, noi fighetti ci intendiamo no? (e sfiga che non c'ho una delle mie gonnelline...). Comunque, con gesto elegante e sicuro, prendo la borsa dalle gambe della mia amica C. (non ha la mia borsa tra le gambe, ovviamente, ma sopra), estraggo il mio portafoglio verde bosco, apro e lì, in bella mostra, ostentata come si ostentano uno degli unici documenti moderni e attuali che possiedi, sfilo la mia patente, in formato carta di credito rosa, con una foto raccapricciante, tipo moglie di fantocci. Ma tanto ci sono io davanti a te, bellimbusto di un poliziotto, mica guarderai la foto, no?
Ok, la porgo, la prende. Sorrido ingenua e dico, per il libretto, un attimo di pazienza, sa, la macchina la usa spesso mio padre (che bello faccio ancora la parte di chi è seguita da un papà) e lui tiene tutto a posto... si tratta di un attimo. Non c'è problema, mi risponde.
Apro il fantomatico cassettino, tutto, c'è di tutto. Nell'ordine: fazzoletti di carta stropicciati per pulire il vetro, Tuttocittà ficcato dentro a forza, conseguentamente spiegazzato, scatolette porta braccialettini contro il mal d'auto, senza braccialettini contro il mal d'auto, manuale d'istruzioni per l'uso della skoda, carte di caramelle.
Scusi, chiedo, di che colore è un libretto di circolazione? a dire il vero non lo distinguo... questa è la carta vedere vero? e questo invece l'assicurazione?
Il poncharello della situazione non crede ai suoi occhi, annuisce come si annuisce ad un malato di mente.
Finalmente, dopo telefonatina al papi (abbastanza vergognosa, ma è abituato, è mio padre) lo trovo. Eureka! Soddisfatta e vittoriosa, esibisco il mio libretto spavalda. Non avrai creduto di beccarmi in fallo, vero? dicono i miei occhi.
Lui, uomo di marmo, mi sillaba, lentamente: c'è una brutta notizia.
Io, donna di budino, faccio la donna calma , ma in un nanosecondo passo in rassegna la situazione dell'auto. Frecce, vetri rotti, gomme sgonfie, fari caduti, abbaglianti accesi, curve senza freccia, capelli in disordine. Niente, non mi viene in mente niente.
Lo guardo, ostentando sicurezza, e sarebbe...?
La patente è scaduta.
Rewind.
Al rallenti la boccuccia del police man mi sta dicendo:
la•pa•te•n•te•è•sca•d•uta.
No! dico io, non è possibile, è nuova.
Me la piazza sotto al naso. scadenza il 10 luglio 2007.
Da lì, la mia performance è in discesa, la mia espressione è avvilita. Si, lo rassicuro, non me ne sono accorta, faccia lei, mi dia la multa che devo, insomma non sto mica a guardare la patente ogni minuto (a dire il vero ogni 10 mesi..), sa ho da fare, tengo due creatuuure, e poi lavoro tantoo, e poi sono anche separata... e ho una certa età...
Le mie suppliche rimangono tra me e la mia eleganza di quarantenne incapace. Io sto muta, stoica.
148 euro di contravvenzione.
Prendo il foglietto, mi rimane quel misero foglietto, la patente viene sequestrata. Con dignità sculetto verso la macchina, lasciando una scia di acido fosforico.
Entro, sbatto la portiera e la mia amica C. mi dice, tutta allegra, beh, è andata benone!, pensavo 500 euroni.
Evito qualsiasi commento, metto in moto, la prima, parto.
Quello stronzo mi ha dato anche del lei.

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